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Congresso Pdl. Il discorso finale di Berlusconi. Ecco la diretta scritta

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Racconto in tempo reale dell’inter- vento conclusivo del presidente del Consiglio. Che risponde a Franceschini (che lo aveva invitato a non candidarsi) annunciando la discesa in campo per le Europee (“Se è un leader si presenti anche lui”). Il premier conferma poi la volontà di riformare la seconda parte della Costituzione nel senso di un rafforzamento dei poteri del primo ministro, anche, se necessario, senza l’opposizione. I sondaggi di ieri ”ci danno a oltre il 44%”, dice infine. Dalla nuova Fiera di Roma.

Nella foto, Silvio Berlusconi durante il suo discorso conclusivo del primo congresso del Popolo della Libertà

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La diretta

13.12) - Si è concluso, quindi, il discorso del presidente del Consiglio alla platea del congresso fondativo del Popolo della Libertà. Un discorso molto diversi nei toni e nei contenuti rispetto a quello di venerdì: se quello è stato il discorso della mobilitazione identitaria, della contrapposizione dura e ancora ideologica al centrosinistra, quello di oggi è stato il discorso dei contenuti e degli obiettivi, pacato e trattenuto anche nei confronti dell’opposizione, nei confronti della quale solo in qualche caso il presidente del Consiglio non ha saputo resistere a sferrare un attacco.

Abbiamo evidenziato in grassetto i passaggi salienti del discorso: vanno rafforzati i poteri del premier e cambiata la seconda parte della Costituzione, dice Berlusconi; “auspichiamo un contributo dell’opposizione ma se non ci sarà faremo da soli”: una posizione comunque già espressa, che viene oggi però ribadita e che presumibilmente troverà un seguito nei prossimi mesi. “I sondaggi di ieri ci danno a oltre il 44%”. Berlusconi si candiderà alle Europee, rispondendo così al segretario del Pd Franceschini che l’aveva invitato a non farlo come i suoi colleghi europei. Infine, una risposta indiretta (e positiva) a Fini sul pluralismo interno: “Un grande partito come il nostro ha bisogno di un confronto delle idee, del dibattito politico, del pluralismo culturale, dell’apporto delle sue diverse componenti e delle diverse sensibilità personali. Se avviene in uno spirito leale è il lievito della democrazia”.

Nessun accenno, invece, alla polemica di ieri del presidente della Camera sul testamento biologico.

Si conclude qui, dunque, la diretta scritta de il Politico.it. Grazie di cuore a tutti voi che ci avete seguito.

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13.10) – Berlusconi: “Sapremo uscire da questa crisi, ne usciremo bene e non lasceremo indietro nessuno. Difenderemo la nostra democrazia e la nostra libertà. Siamo il partito degli italiani, il Popolo della Libertà. Viva l’Italia, viva la Libertà”. E come accaduto spesso in questi tre giorni, risuona ora l’Inno alla Gioia inno d’Europa, la nona sinfonia di Beethoven, seguito dall’Inno di Mameli.

13.09) – Berlusconi invita a salire sul palco componenti di ufficio di presidenza, Ministri, Governatori, capigruppo alle Camere e “il nostro coro”.

13.08) – Berlusconi: “Nei prossimi giorni verranno costituiti numerosi organismi. Il nostro dev’essere un partito aperto a tutti in cui tutti possano entrare”.

13.07) - Berlusconi: “Avrete un’altra missione. Dovrete impegnarvi a far crescere i consensi per vincere amministrative ed europee. E dovrete impegnarvi ogni giorno per radicare il vostro partito tra la gente, per diffondere i nostri valori e per far conoscere il nostro lavoro. Vi nomino missionari di libertà”.

13.06) – Berlusconi: “Il nostro è un grande movimento, nasce da una grande idea e durerà nel tempo”.

13.06) – Berlusconi: “Il dibattito di questi due giorni ha mostrato al Paese l’altissima qualità della nostra classe dirigente”.

13.05) – Ora Berlusconi risponde a Fini: “Un grande partito come il nostro ha bisogno di un confronto delle idee, del dibattito politico, del pluralismo culturale, dell’apporto delle sue diverse componenti e delle diverse sensibilità personali. Se avviene in uno spirito leale è il lievito della democrazia”.

13.03) – Berlusconi: “Abbiamo introdotto nella politica la vera moralità, che è la moralità del fare. Che un amministratore sia onesto e non rubi è il minimo. Ciò che bisogna garantire è che chi viene eletto mantenga gli impegni assunti con gli elettori. Il programma elettorale non è un foglio da stracciare come ha sempre fatto la sinistra ma va onorato e mantenuto a tutti i costi”.

13.01) – Berlusconi annuncia che si candiderà: “Una candidatura di bandiera? Sì. Una bandiera dietro la quale ogni vero leader chiama a raccoltà il suo popolo”. E’ una chiara risposta a Franceschini ed ecco l’attacco: “Auspicherei che anche il leader dell’opposizione, se esistesse un leader, facesse altrettanto”.

13.01) – Berlusconi: “Vogliamo essere il primo gruppo nazionale del Partito del popolo europeo. Ma saremo leali”.

13.01) – Berlusconi: “Ancora più importanti le elezioni Europee. Dobbiamo eleggere persone che possano difendere anche gli interessi del nostro Paese”.

13.00) – Berlusconi: “Tra i nostri candidati molte donne e molti giovani”.

12.59) – Berlusconi: “La nostra idea di democrazia è fondata sulla sussidiarietà e gli enti locali dovranno sentirsi protagonisti”.

12.58) – Berlusconi sulle elezioni amministrative: “Ci serviranno per portare il nostro buongoverno nelle città che sono chiamate alle urne, molte delle quali governate dalla sinistra”.

12.58) – Berlusconi: “Pdl partito per guidare l’Italia nel nuovo secolo che durerà nel tempo e sovravviverà di certo ai suoi fondatori”.

12.57) – Berlusconi: “Faremo dell’Italia un Paese davvero moderno, davvero libero, davvero europeo”. 

12.56) – Berlusconi: “Nei sondaggi di ieri sera siamo dati al 44%”. E ribadisce “l’obiettivo” del 51.

12.56) - Le missioni del nuovo partito. Berlusconi: “Il Popolo della Libertà guiderà la terza ricostruzione. La ricostruzione del Paese che supererà la crisi economica e ponendo fine ad una fase di incertezza politica per un vero bipolarismo”.

12.54) – Berlusconi: “Abbiamo combattuto per dare voce all’Italia moderata, seria, laboriosa. Abbiamo dato vita a questo nuovo partito moderato, liberale, nazionale, riformista attorno al quale ruoterà la politica italiana dei prossimi decenni”.

12.54) – Berlusconi: “Oggi si chiude la transizione cominciata nel 1993 con la fine della prima Repubblica”.

12.52) – Berlusconi: “Abbiamo rinnovato pubblica amministrazione. E ove ritardasse ci penserà Renato Brunetta ad accelerarne i tempi”. Lungo applauso per Brunetta.

12.51) – Berlusconi: “Non spetta al premier decidere ma al Parlamento. E su questa materia è auspicabile il confronto con l’opposizione. Se ci sarà sarò il primo a rallegrarmene. Nel frattempo la nostra maggioranza non possono sottrarsi dal fare la loro parte, sciogliendo questo nodo, nelle forme costituzionalmente previste”.

12.51) – Berlusconi: “Oggi gli elettori sono chiamati a votare un partito e un capo di Governo. E quando la sinistra ha cambiato il presidente del Consiglio senza passare per il voto i loro elettori si sono sentiti traditi. Vanno quindi cambiati i regolamenti parlamentari: non possono essere fattore di ritardo e strumento di ostruzionismo dell’opposizione. La riforma restituirà al Parlamento il suo ruolo legislativo e la sua piena dignità, votando i disegni di legge nei tempi che si richiedono”.

12.49) – Berlusconi: “Va cambiata la seconda parte della Costituzione, arricchendola”.

12.48) – Berlusconi: “Per mancanza poteri del premier lo Stato non può funzionare. E’ lento e inefficiente”.

12.46) – Berlusconi: “Abbiamo fatto cose importanti ma il ruolo del premier deve avere maggiori poteri perchè quelli attuali sono poteri quasi inesistenti. Da noi capo del Governo non ha gli stessi poteri che hanno i premier delle grandi democrazie. Può soltanto redigere l’ordine del giorno del Cdm ed esercitare un’azione di moral suasion sulla base della sua autorevolezza personale”.

12.46) – Berlusconi: “Ma c’è anche l’esigenza di un rafforzamento dei poteri del Governo sulle materie di sua competenza”.

12.45) – Berlusconi: “Il federalismo ci farà risparmiare risorse, responsabilizzerà gli amministratori locali e consentirà ai cittadini di esercitare un potere diretto”.

12.44) – Berlusconi: “Il federalismo è una nostra convinzione. Quello approvato dalla sinistra fu un falso federalismo. Che allontana i cittadini dalla cosa pubblica. Il nostro federalismo non frammenta le competenze, non si occupa dei poteri, bensì distribuisce le risorse sul territorio sottoponendole alla sovranità dei cittadini, senza dimenticare le aree e i ceti più disagiati contro l’era dei finanziamenti a pioggia, per l’avvio di un’era di vera responsabilità”.

12.43) – Confermiamo comunque la sensazione della volontà di modificare i toni molto duri del primo giorno anche nei confronti del centrosinistra.

12.42) – Berlusconi: “Abbiamo proposto all’opposizione una legislatura costituente. E l’abbiamo proposto in Parlamento. E accogliendo l’auspicio del Capo dello Stato che era il nostro stesso auspicio. La sinistra ci disse sì ma il sì si trasformò in un no, accompagnato da accuse di regime. Le riforme vanno fatte in due. C’è da dubitare sulla serietà della nostra controparte”.

12.41) – Berlusconi: “La sinistra remò contro la riforma e promosse un referendum che cancellò quelle fondamentali innovazioni accusandoci anche di attentare alla nostra Costituzione”.

12.39) – Berlusconi: “Prevedeva la devoluzione. La riduzione del numero dei deputati e la competenza delle due Camere a legiferare solo su alcuni aspetti. Il Senato sulle materie in concorrenza tra Stato e Regioni, per il superamento del bicameralismo perfetto. Il rafforzamento dei poteri del presidente del Consiglio che sarebbe diventato primo ministro e avrebbe avuto diritto di nomina e revoca dei ministri e la possibilità di sciogliere le Camere. Norme anti-ribaltone e riforma del Consiglio superiore della Magistratura. Tutto questo era ispirato a democrazie di più provata efficenza”.

12.38) – Berlusconi: “Ci troviamo nella curiosa situazione che la riforma istituzionale l’avevamo già fatta nel 2005″. Il riferimento è alla riforma poi bocciata dal referendum.

12.38) – Berlusconi: “Scusatemi se approfitto della vostra presenza e della vostra pazienza per passarvi degli argomenti che saranno utili nella dialettica politica”.

12.37) -  Berlusconi: “Dobbiamo ammodernare lo Stato”. E cita la metafora di Fini, ieri, del calabrone e della crisalide: “Quella farfalla, il nostro Paese, deve spiccare il volo”.

12.36) – Un discorso finora più concreto, programmatico, sui contenuti rispetto al discorso di mobilitazione e identitario – e di contrapposizione agli avversari – del primo giorno.

12.35) – Berlusconi: “L’opposizione lo avvertirà con concretezza quando faranno un passo in avanti verso il confronto e non due passi indietro come hanno fatto ora”.

12.34) – Berlusconi: “Il Popolo della Libertà ha su di sè il peso della conduzione del Paese. Dobbiamo pensare al futuro e alle prossime generazioni. Riguarda anche la Lega e l’Mpa. Riguarda tutte le intelligenze riformatrici che anche nell’opposizione avvertiranno lo stesso dovere verso il Paese”.

12.33) – Berlusconi: “In Europa abbiamo difeso le imprese italiane da misure troppo strette sull’ambiente”.

12.33) – Berlusconi fa riferimento ad un ambientalismo per così dire “civico”: “No a chi imbratta i muri, no ai mozziconi e alle cartacce per terra”.

12.32) – Terzo tema: l’ambiente. “Il presidente degli Stati Uniti ci ha scritto perchè sosteniamo il forum mondiale. Proporremo che i lavori si svolgano parallelamente al G8 della Maddalena”.

12.31) – Berlusconi: “I nostri governi hanno già varato sette leggi in difesa delle donne. I governi della sinistra non ne hanno fatta nemmeno una”.

12.30) – Dopo la parte dedicata ai giovani, le donne. Berlusconi: “Esiste una disparità occupazionale e salariale delle donne. Esiste una questione femminile per ciò che riguarda la rappresentanza delle donne nei centri decisionali”.

12.30) – Berlusconi: “Per la prima volta 150mila studenti meritevoli riceveranno una borsa di studio tale da consentirgli di impegnarsi solo nello studio”.

12.30) – Berlusconi: “Selezione corpo docente non sarà più una riserva privata per amici”.

12.29) – Berlusconi sull’università: “Sarà evitato il proliferare di corsi. Saranno premiate solo università migliori”.

12.29) – Berlusconi: “Sosterremo la libertà delle famiglie meno fortunate che devono poter scegliere tra istruzione pubblica e privata”.

12.28) – Berlusconi, seconda “i”: “Il libro classico sarà affiancato dall’e-book per dare ai ragazzi la piena conoscenza dell’uso del computer”.

12.28) – Berlusconi: “Scuole saranno giudicate e classificate. E i professori reclutati in base alle loro capacità”.

12.27) – Berlusconi sembra rilanciare le tre “i” della campagna elettorale del 2001: “L’ultimo anno una materia sarà insegnata in inglese”.

12.26) – Berlusconi su scuola e università: “La scuola non può più essere solo un’ammortizzatore sociale. Deve diventare un luogo vicino alla realtà. I nuovi indirizzi saranno quelli richiesti dal mondo del lavoro. Il titolo di studio sarà garanzia di un sicuro posto di lavoro”.

12.26) – Berlusconi: “Vogliamo creare luoghi reali in cui i giovani possano fare musica, cultura, per rispondere al degrado e all’abbandono”.

12.25) – Berlusconi: “Ci stiamo impegnando a sostenere tutti i giovani che rischiano di perdere il lavoro. E favoriremo il prestito d’onore per chi vorrà promuovere la nascita di una nuova impresa”.

12.25) – Berlusconi: “Mettere su una famiglia è diventata una scelta coraggiosa. Così una parte del piano-casa sarà dedicato ai giovani”.

12.25) – Berlusconi: “Non vogliamo dare ai giovani gli aiutini di Stato che ci furono nel ’68, bensì la possibilità di misurarsi sul terreno della meritocrazia, per quello che sono e non per quello che hanno”. Primo applauso della platea.

12.25) – Berlusconi: “Abbiamo esteso gli ammortizzatori anche ai co.co.pro. rendendoli anche indennità di reinserimento”. 

12.25) – Berlusconi: “Non abbiamo dato soldi alle banche ma consentito loro di continuare a fare il loro mestiere”.

12.24) – Berlusconi: “Questa è l’economia sociale di mercato. Libertà di mercato si accompagna alla tutela della persona umana”.

12.23) - Berlusconi: “Abbiamo costruito un welfare per la parte più debole della società che non aveva mai ricevuto nessun supporto dalla sinistra”.

12.23) – Berlusconi: “Abbiamo alimentato la fiducia perchè la durata dipende dalla reazione di ciascuno di noi”.

12.22) – Berlusconi: “Crisi è opera di un virus che viene dall’America. L’ho chiamata influenza americana. Ha colpito un corpo sano, quello del nostro Paese. Nessuno al mondo può dire di avere la ricetta sicura per debellarlo”.

12.21) – Berlusconi: “La nostra missione di Governo è portare l’Italia fuori da questa crisi”

12,19) – Berlusconi: “Sinistra arretrata e, come dice Tremonti, fa opposizione non al Governo ma al Paese”.

12.19) – Berlusconi: “Vogliamo rivoluzione liberale. Per mettere persona prima dello Stato”.

12.16) – Berlusconi torna sul nome che indica i due fondamenti del nuovo partito: “Popolo perchè sovranità è del popolo dal quale troviamo legittimazione e per cui vogliamo lavorare. Siamo uniti da stessi valori e siamo vero popolo. Libertà è il nostro valore di riferimento e nostra religione laica. I nostri valori sono scritti nella carta dei valori del Partito del popolo europeo. Carta che è davvero nostra e che abbiamo costruito a scrivere. E’ la carta che avete appena approvato ed è la nostra carta di identità. Sono i valori che hanno fatto grande la nostra civiltà: libertà, democrazia, dignità dell’uomo, parità tra uomo e donna, sacralità della vita. Questo e solo questo è Berlusconismo”.

12.13) – Berlusconi cita se stesso e il discorso della discesa in campo del 1994: “Era il 26 gennaio del ’94. Ho aggiunto la data di venerdì. Con la stessa lucida e visionaria follia abbiamo creato questo grande partito degli italiani”.

12.11) – Berlusconi: “Ringrazio Fini per avere parlato della mia “lucida follia”. Ha colto nel segno. Le decisioni più sagge, scrive Erasmo, non possono che derivare da una lucida visionaria follia. Che mi ha guidato fin dall’inizio”.

12.10) – Berlusconi, appena acclamato presidente del nuovo partito: “Mi avete affidato una grande responsabilità. Cercherò di non deludervi mai”.

 12.09) – Berlusconi sale sul palco. Comincia il suo intervento.

12.07) – Il premier ha appena fatto il suo ingresso nel salone. Si appresta a tenere il suo discorso di chiusura.


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